100 euro in busta paga da aprile 2020

Il decreto Cura Italia, che in realtà purtroppo ad oggi ben poco ha curato, prevede tra le misure a favore dei dipendenti che hanno continuato a recarsi a lavoro (nel mese di marzo 2020) 100 euro di bonus, da erogare nel mese di aprile direttamente in busta paga.

Di cosa si tratta?

Viene previsto un incentivo di 100 euro corrisposto da aprile ai dipendenti, in proporzione al numero di giorni di lavoro svolti in sede nel mese di marzo 2020.

L’incentivo, istituito dall’articolo 63 del decreto legge n. 18/2020 – Cura Italia – spetta ai lavoratori dipendenti che hanno maturato nel corso del 2019 un reddito complessivo da lavoro dipendente non superiore a 40.000 euro.

I sostituti d’imposta (datore di lavoro) devono riconoscere il premio ai dipendenti in via automatica, comunque entro il termine di effettuazione delle operazioni di conguaglio di fine anno. Il datore di lavoro potrà recuperare in compensazione le somme anticipate al dipendente.

Codice tributo

L’Agenzia delle entrate con la risoluzione n. 17/E del 31 marzo 2020 istituisce i codici di tributo che i datori di lavoro possono utilizzare per compensare l’incentivo di 100 euro corrisposto da aprile ai dipendenti, in proporzione al numero di giorni di lavoro svolti in sede nel mese di marzo 2020.

Occorre utilizzare il codice tributo 1699Recupero da parte dei sostituti d’imposta del premio erogato ai sensi dell’articolo 63 del decreto-legge n. 18 del 2020.

Il modello F24 andrà presentato esclusivamente tramite i canali telematici dell’Agenzia delle entrate, va esposto nella sezione “Erario” in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati”. Nei campi “rateazione/regione/prov./mese rif.” e “anno di riferimento” sono invece da indicare, rispettivamente, il mese e l’anno in cui è avvenuta l’erogazione del premio, ad es. “0004” e “2020”.

Per il modello F24 “enti pubblici” – F24 Ep – il codice tributo è invece “169E”, denominato “Recupero da parte dei sostituti d’imposta del premio erogato ai sensi dell’articolo 63 del decreto-legge n. 18 del 2020”.

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